« Spesso abbiamo stampato la parola Democrazia. Eppure non mi stancherò di ripetere che è una parola il cui senso reale è ancora dormiente, non è ancora stato risvegliato, nonostante la risonanza delle molte furiose tempeste da cui sono provenute le sue sillabe, da penne o lingue. È una grande parola, la cui storia, suppongo, non è ancora stata scritta, perché quella storia deve ancora essere messa in atto. (Walt Whitman, Prospettive democratiche)
sabato 29 maggio 2010
Una Repubblica fondata sul condono
L’hanno fatto infinite volte, l’ultima chiamando “legittimo impedimento” l’impunità per i potenti. Lo fanno di nuovo con
questa manovra finanziaria, dove il terzo condono edilizio dell’era Berlusconi è ribattezzato come “emersione delle case fantasma”. Ma la sostanza non cambia: con il pretesto di regolarizzare qualche migliaio di vecchi casolari sconosciuti al catasto, si prevede la sanatoria sia fiscale che urbanistica di centinaia di migliaia di abusi edilizi.
La prima a festeggiare per questa scelta è l’ecomafia, vero dominus del cemento illegale: basti dire che due terzi dei comuni campani sciolti dal 1991 a oggi per infiltrazioni criminali sono stati
azzerati per vicende di abusivismo edilizio. Festeggia la criminalità organizzata, passano per fessi i cittadini onesti che hanno costruito rispettando le regole, e pagheranno un dazio pesantissimo tutti
gli italiani. Perché la spirale abusivismo/ condoni colpisce al cuore alcuni dei più rilevanti interessi nazionali. Intanto fa crescere di continuo la condizione di insicurezza abitativa del Paese:
milioni di persone vivono in zone a rischio sismico, vulcanico, idrogeologico dove non si sarebbe
dovuto costruire, o abitano in case abusive che non rispettano i minimi standard di sicurezza statica.
Negli ultimi tre decenni, almeno un quinto di tutte le nuove costruzioni è nato illegale e la percentuale
è almeno doppia nelle regioni meridionali.
Tre condoni generalizzati (1985 Craxi, 1994e 2003Berlusconi) hanno sanato buona parte di questa immensa megalopoli abusiva, il quarto completerà l’opera legalizzando anche gli abusi degli ultimi sette anni. Qualche miliardo di euro l’incasso per il fisco, incomparabilmente maggiori le perdite, anche le perdite economiche. È come se le classi dirigenti, in particolare la destra, per la quale condonare, condonare tutto: abusi edilizi, evasione fiscale, esportazioni di capitali è un irresistibile riflesso pavloviano, s’impegnassero da un quarto di secolo per favorire la devastazione dell’ambiente, del paesaggio, e così facendo minassero uno dei principali punti forza – punto di forza anche economico, competitivo – dell’identità italiana.
Questa cecità è uno dei grandi mali del Paese e un potente alimento per i rischi di declino nazionale.
L’etichetta “bel paese” rappresenta un formidabile marchio di fabbrica per il Made in Italy nel
mondo:trasformarla in pubblicità ingannevole significa lavorare contro il bene comune.
Roberto Della Seta (parlamentare PD)
venerdì 21 maggio 2010
L appello all'unità di Bersani
Da Bersani appello all'unità
"Cerchiamo di capire il Paese"
Il leader democratico: "Non serve prendersela con noi per dimostrare di essere contro Berlusconi". "Il partito è patrimonio comune, non feudo personale". Poi attacca il governo su manovra, crisi europea e appalti. "Acqua fresca i provvedimenti anticorruzione"
Un discorso rivolto a cercare il massimo di unità. Ma anche a difendersi da attacchi che mettono a rischio il partito. Pierluigi Bersani chiede "rispetto" per il Pd. Un discorso definito da Walter Veltroni "una buona base di discussione".
"Si può forse immaginare un'alternativa a Berlusconi contro il Pd? La si può forse immaginare senza il Pd? Si vuole davvero allora un'alternativa a Berlusconi? Se è così occorre un reciproco rispetto tra tutte le forze, le culture, i soggetti che possono dare un contributo all'alternativa. Rispetto per il Pd anche in casa nostra". Perché non c'è solo la critica di chi "per qualificare il proprio conformismo verso la destra, se la prende con noi ma fa male soprattutto quella di chi, nell'area politica e culturale del centrosinistra, "per dimostrare quanto sia ferocemente contro Berlusconi se la prende con noi".
"Ciascuno nel partito - avverte il segretario - deve sapere che quando parla o agisce si occupa di un patrimonio comune non razionabile in feudi personali o in ambizioni personalistiche".
La sfida: interpretare il disagio. "Per quante sfumature possiamo usare - ammette Bersani - per interpretare le recenti elezioni regionali, il fatto incontrovertibile è che non siamo ancora riusciti a interpretare il disagio e l'inquietudine profondi che il paese vive". Per farlo, aggiunge, sono poco utili i "girotondi su noi stessi" e le parole che "solo noi comprendiamo". "Credo - dice il leader democratico - che riusciremo a rispondere a quella domanda centrale se ci porteremo direttamente al cuore dei problemi degli italiani e se porteremo lo sguardo all'altezza delle responsabilità che competono a una delle più grandi forze progressiste europee, quali noi siamo".
"Manovra, se il governo fa sul serio pronti a discutere". Sono i giorni dell'aggiustamento dei conti pubblici e il segretario democratico chiede al governo "una vera manovra economica e non l'ennesimo tirare a campare". Un intervento che punti alla crescita del Pil, "senza la quale non si tengono a posto i conti pubblici". ''Caro Berlusconi, caro Tremonti - è l'invito di Bersani -, bisogna che vi convinciate che senza un po' di crescita in più non terremo i conti a posto e alla lunga non convinceremo i mercati perché a ritmi di crescita così bassi il debito non si assorbira' mai''. Per Bersani, "il Paese ha un problema serio, ben al di là del raggiungimento al 2012 del parametro di deficit. Un problema che riguarda la nostra struttura economica e sociale''.
Infine: Il Pd è pronto a discutere della manovra economica, "a patto che il governo faccia sul serio e ci metta la faccia". Non basta, per il leader democratico, raggiungere il rapporto deficit-pil previsto per il 2011, ma "bisogna alleggerire rapidamente il lavoro, l'impresa e le famiglie e mettere il carico sulla rendita e sulle ricchezze, così come avviene in tutti i paesi del mondo avanzato, nessuno dei quali, aggiungo, esclude il patrimonio dalla responsabilità collettiva". Bisogna poi "recuperare evasione" fiscale, ridurre la spesa per beni e servizi della pa, "aprire e regolare i mercati" e "puntare sui piccoli cantieri e sull'efficienza energetica e le reti tecnologiche".
Euro, salvati da Prodi. "Forse chi aggredì Prodi quando entrammo nell'euro si rende conto adesso che senza l'euro noi saremmo nel Mediterraneo con della carta straccia in tasca". Così Bersani sulla crisi finanziaria europea, da ricollegare al nodo "non del tutto risolto" di una Europa economica e politica. Serve dunque "un'Europa federale, non più solo intergovernativa e mercantilistica, con istituzioni pienamente democratiche orientate al lavoro, alla crescita, ai diritti. Un'Europa costruita con adeguate cessioni di sovranità e che trovi nell'area dell'euro la sua locomotiva, anche con cooperazioni rafforzate". Cinque sono i punti che indica Bersani: regolazione dei mercati finanziari, piano europeo per il lavoro, mercato interno aperto secondo il rapporto Monti, coordinamento delle politiche fiscali, standard sociali e ambientali minimi.
"Appalti, non solo mele marce". Bersani respinge l'interpretazione dei risvolti dell'inchiesta sugli appalti fornita da Berlusconi. "Non è solo questione di mele marce. La questione è il cesto, e cioè il sistema". Un sistema, è l'analisi del segretario, "di progressivo allestimento di procedure e strumenti capaci di svuotare, con mille eccezioni e deroghe, le regole di trasparenza e di imparzialità nella gestione del denaro pubblico". Poi attacca: "Le misure anticorruzione presentate dal governo sono acqua fresca, e dico qui che l'introduzione del reato di autoriciclaggio è indispensabile. Proponiamo una immediata e generale rivisitazione di queste norme e un perfezionamento delle procedure ordinarie di gara. Il governo, invece di chiacchierare di mele, lasciando tutto com'è, faccia lavorare la magistratura e ci dica da parte sua che cosa intende fare per intervenire sul sistema".
Veltroni: "Una buona base di partenza". Il discorso di Bersani è apprezzato dall'ex segretario Walter Veltroni, soprattutto la prima parte, quella contenente "l'appello all'unità del partito". "Una buona base di partenza" commenta Veltroni. L'appello all'unità "vale per ieri e per oggi. E' un richiamo sempre valido" aggiunge, ricordando come la conflittualità interna e i personalismi siano "uno storico difetto della sinistra e del centrosinistra. Noi abbiamo consumato, in pochi anni, sette leader, mentre quelli del centrodestra sono sempre gli stessi dal '94 ad oggi. C'è sempre stata una specie di personalizzazione conflittuale alla quale, almeno per quanto mi riguarda, non voglio partecipare". "Per me contano le idee politiche - sottolinea Veltroni, indicando il palco dal quale ha appena finito di parlare Bersani - contano le ispirazioni di un partito che ho contribuito a fondare e che deve essere un partito capace di raccogliere un Paese deluso da Berlusconi e a portarlo al cambiamento, non del Governo, ma dell'Italia. Quindi, il richiamo finale all'unità e assolutamente giusto e, lo ripeto, valeva ieri e vale oggi".
mercoledì 19 maggio 2010
Verso l'Assemblea PD
“Prepariamo giorni migliori per l'Italia” sarà lo slogan dell’ Assemblea nazionale di venerdì e sabato prossimi e la frase che racchiude il senso di Pd Open, l’insieme di iniziative del Partito Democratico per costruire il programma. Un percorso di confronto e dibattito con la mobilitazione dei circoli, dei forum e di tutti gli eletti del Pd che si concluderà entro la fine dell'anno con la realizzazione del programma di alternativa di governo basato su dieci parole.
Nel presentare Pd Open e le prime parole, Enrico Letta, vice segretario dei democratici si è voluto soffermare sul tema della motivazione etica che sostiene il progetto: “nelle favole, la morale arriva alla fine, in politica all'inizio”. Questa motivazione etica si realizza innanzi tutto con la riduzione dei costi della politica.
Letta ha voluto ricordare come la proposta del ministro Calderoli di tagliare del 5% lo stipendio dei parlamentari e dei ministri va considerata come una vera provocazione. Potrebbe essere un punto di partenza considerando che nella scorsa legislatura, il governo Prodi aveva già realizzato un taglio del 30% dello stipendio dei ministri. “Partendo dal presupposto dell'autonomia delle Camere, serve maggiore trasparenza. Ad esempio attraverso la certificazione dell'azione dei parlamentari e la retribuzione degli assistenti perché tutti i soldi che non hanno tale certificazione vanno restituiti all'erario”.
“Con Pd Open – ha continuato la Bindi – il Pd realizzerà un programma per l'alternativa che prende corpo nel nostro Paese”. Il Pd si assume la responsabilità di dare risposte concrete alle necessità dell'Italia.
“Con la modifica del suo Statuto – ha aggiunto Maurizio Migliavacca, coordinatore della Segreteria – proposta all'unanimità dal Comitato incaricato, il Pd sarà un partito più vicino agli iscritti, agli elettori e ai cittadini”. Dall'assemblea nazionale verranno approvate misure a tutela della moralità pubblica e della buona politica attraverso un'anagrafe degli eletti; dichiarati incompatibili i doppi incarichi; devoluto il 50% delle risorse finanziarie al territorio.
Istituzioni. Da ciò che è Stato a ciò che sarà. In linea con le scelte fatte dai padri fondatori della Repubblica, il Pd propone la sua impronta riformista: istituzioni più snelle ma nello stesso tempo più efficaci.
Università e ricerca. Ultimo appello. Il mondo del Sapere sta vivendo una situazione critica. La causa principale sta nella pessima politica del governo fatta di tagli indiscriminati pari a un miliardo di euro per i prossimi tre anni. Il Pd si schiera con fermezza e convinzione dalla parte dei ricercatori, vittime di questa politica superficiale e sbagliata.
Lavoro. Il futuro dei giovani è un presente: io lavoro. Il lavoro è il vero dramma per i giovani. La disoccupazione o la precarietà segnano difficoltà profonde e deprimenti. Sono necessarie riforme e nuovi strumenti a tutela del lavoro e dell'occupazione. Primo punto: gli ammortizzatori sociali.
Green Economy. In italiano: un affare pulito. L'obiettivo del Pd è quello che il tema ambientale e le politiche della green economy siano un vero e proprio affare ovvero che corrispondano ad un punto in più del Pil. Valorizzando innanzi tutto il sud del Paese.
Giustizia. Sulla bilancia della giustizia dobbiamo avere tutti lo stesso peso. La riforma della Giustizia è un obiettivo fondamentale solo se vengano garantiti tre principi cardine: efficienza, tempi certi e uguaglianza per tutti davanti alla legge.
Europa. La nostra Europa è federale, la nostra Italia è unità. In questi momenti difficili per l'Europa e l'Euro occorre rilanciare con maggiore forza la proposta federale. È necessaria un'Europa unita sia economicamente, sia politicamente.
Entro l'anno, con la stesura delle dieci parole del programma del Pd, ci saranno 10 iniziative in altrettanti luoghi simbolici dell'unità dell'Italia. Bologna, Genova, Milano, Napoli e Torino saranno le tappe in 5 grandi città.
Pd Open sarà un impegno corale, segno profondo di coinvolgimento di tutto il partito senza alcuna logica nominalistica. Pd Open sarà il cambio di passo.
martedì 18 maggio 2010
Cercasi idee per l'estate lenolese

Premetto che questo post vuole avere ben poco a che fare col precedente sul piazzale Che Guevara, nel senso che la denuncia del degrado non ne sarà la componente principale (anzi,non ne tratterò affatto).
Estate 2007: L’Anfiteatro Mondragon,o meglio il Teatro, si vede sfondo di 2 spettacoli a cura del centro artistico G.Verdi,di 4 spettacoli teatrali,del Festival Pontino di Musica,di altre 3 serate musicali (“Symposium quintet”,”tre voci e un pianoforte”,”gran concerto corale Fra Deo Gratias”), della manifestazione storica “Happy bimbo” (al secolo bimbo show) e della serata di premiazione del “Colle d’Oro”. Un totale di 11 eventi di un certo livello, senza considerare altre serate (saggi delle palestre ad esempio e serate di area-dance).Insomma un uso non logorante del complesso, tuttavia un discreto bottino.
Anno seguente all’Anfiteatro..Estate 2008: Concorso voci nuove,Happy bimbo,Festival Pontino di Musica, serata di Jazz Swing. Un decremento del 60% nel numero delle manifestazioni in un solo anno.
Ultimo anno:Estate 2009:Colle d’oro,commedia fondana.Punto.
Ho focalizzato l’attenzione sull’Anfiteatro in quanto esempio più eclatante del declino dell’estate lenolese.Ritornano alla mente serate d’infanzia in cui per un gelato alla Villetta bisognava mettersi in fila dall’ingresso della Pineta, Villetta che come sembra certo QUEST’ESTATE RIMARRA’ CHIUSA. O quando ero impossibiltato a “collaudare” il mio nuovo monopattino, causa troppo “traffico pedonale” per il viale.O ancora le serate di calcetto da tutto esaurito...
Il ricordo sembra essere l’unica cosa che rimane di un tempo d’oro per l’economia estiva.Guardando la Jungla Mondragon svaniscono le residue speranze di una ripresa imminente. Anche perchè la “concorrenza” non resta a guardare:Campodimele nel solo mese di Agosto 2009 offre 4 serate di teatro, 2 serate musicali e 1 dedicata a un concorso di poesia. Se per realtà come Sperlonga,Gaeta o Terracina basta il fascino e la praticità dello stare in riva al mare, Priverno colma il gap con un concerto di Marco Carta, uno di Amy Coleman,una serata di musica mozartiana,altre 2 serate musicali,una 3 giorni di festa stile medioevo (“suggestioni medievale”) , il tutto condito dai “venerdì culturali” a tema :scienze,arte ecc..
Torniamo a noi.E’ inopinabile il fatto che l’unico evento che ha attratto un minimo di persone a Lenola la scorsa estate sia stato il torneo di Beach Volley, organizzato dall’Mpgroup. Cosa sarebbe stato Luglio sul Colle non oso immaginarlo.Quest'anno verrà riproposto, accanto al torneo di calcetto, che con mossa brillante partirà a metà giugno, vale a dire a Mondiali di calcio in corso e in un periodo ancora di rodaggio per l’estate. Oltre lo sport?Bisognerebbe chiederlo a un Comune che dispone di un assessore alla cultura e allo spettacolo, una Commissione per la gestione del Territorio e una per l’Ambiente, oltre che a una Pro Loco.
Un paese che vedo in piena stagnazione, ecomica ma soprattutto di idee.Quelle idee che pullulavano fino a ieri, che si materializzavano in un turismo florente e che oggi restano confinate in un’era non più rivivibile a meno che non si realizzi un’apertura mentale, che nell’immediato certamente porterebbe a valutare in senso negativo l’operato dell’amministrazione fino ad oggi, ma che soprattutto fornisca spinta e spirito d’iniziativa per un futuro raggiante.
lunedì 17 maggio 2010
Bolzano al centrosinistra, dèbacle del PdL
Trionfa a Bolzano il centrosinistra modello Unione, allargato alla Svp: il sindaco uscente Luigi Spagnolli, del Pd, ha surclassato con il 52.45% dei voti il candidato Robert Oberrauch (32.73%) proposto da un centrodestra in affanno che non ha saputo ripetere la performance del 2005, quando vide vincitore il suo Giovanni Ivan Benussi, che poco dopo dovette però gettare la spugna perchè privo di una maggioranza di governo, spianando la strada a Spagnolli. «La Bolzano italiana - ha commentato il sindaco (riconfermato da una mega-coalizione comprendente Psi, Lista Pannella, Verdi, Rifondazione, Sel, Pd e Idv, oltre alla Svp) - non è più di destra e si tratta di un cambio radicale ed epocale per la città. Viene meno - ha detto - quello stato mentale per cui italiani e tedeschi votano in modo precostituito».
La vittoria a Bolzano è stata salutata come una «bellissima notizia» dal segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Delusione del Pdl anche nel resto dei comuni altoatesini, tanto che uno dei coordinatori del partito, Alberto Sigismondi, ha parlato apertamente di «un disastro».
giovedì 13 maggio 2010
IN MARCIA PER LA PACE
“E’ proprio vero: c’è troppa violenza in giro. La preoccupazione attorno alla quale questo 2010 il Tavolo della Pace sta orientando la storica marcia Perugia Assisi non può non coinvolgere anche il Partito democratico. Per questo – non è una novità ma l’impegno va costantemente rinnovato – anche quest’anno il Pd aderisce alla Marcia e moltissimi suoi esponenti percorreranno insieme a tante altre persone quella strada che simbolicamente Aldo Capitini volle, nel lontano 1961, trasformare nell’affermazione dei principi del pacifismo e della non violenza. All’epoca era la guerra fredda a scuotere le coscienze dei cittadini di buona volontà.
"Oggi ancora guerre e violenze ci chiamano alla mobilitazione. Guerre lontane geograficamente e violenze che percorrono anche la nostra società, che ci sono vicine. L’impegno del Partito democratico non può che essere con la Marcia Perugia Assisi. C’è troppa violenza, troppa indifferenza verso gli altri, verso i deboli: il Pd ha nel suo Dna, nelle sue culture politiche questi valori. Per questo saremo con voi”.Con queste parole Pier Luigi Bersani ha annunciato l’adesione del Pd alla Marcia Perugia Assisi di domenica 16 maggio.
Alla marcia parteciperanno, insieme al segretario nazionale, Rosy Bindi, presidente dell'assemblea nazionale PD, Cecilia Carmassi, responsabile dell’Associazionismo e Terzo Settore della segreteria nazionale e molti altri dirigenti e parlamentari, che si uniranno al fiume di colori e passione civile che da Perugia raggiungerà Assisi.
“La nostra – ha aggiunto Carmassi – non sarà una presenza formale o dovuta. Anche in una fase politica così densa di fibrillazioni ci sembra importante essere lì a condividere l'appello a rimettere al centro della nostra vita e quindi anche della nostra politica i valori sanciti dalla Costituzione e dal diritto internazionale, che salvaguarda i diritti umani delle persone, ma che ci chiedono oggi più che mai un impegno a modificare la cultura egoistica, consumistica e violenta che sembra sempre più vincente anche nel nostro Paese.
“Anche l’occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia – ha proseguito Carmassi - deve impegnarci a rendere concreti quei valori ed esigibili quei diritti ai quali la politica ha il compito di dare piena attuazione, cogliendo le nuove sfide ma interpretandole con coerenza e lungimiranza per
agire il cambiamento di cui il Paese ed il contesto internazionale hanno bisogno. Questo è un compito lungo e complesso: siamo consapevoli che un contributo forte e qualificato viene da tante realtà organizzate che nella marcia Perugia Assisi trovano un luogo di incontro e condivisione. Anche per questo il Pd ha fatto appello agli amministratori e ai nostri elettori perché assicurino un'ampia adesione alla marcia e si impegnino per dare continuità e risposte coerenti ai temi dell'appello”.
domenica 9 maggio 2010
GLI ITALIANI CHE CI MANCANO
Una corona d'alloro del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stata deposta questa mattina in via Caetani, a Roma, dove il 9 maggio del 1978 fu trovato il cadavere di Aldo Moro a 54 giorni dal suo rapimento.
A via Caetani in occasione del 32° anniversario del ritrovamento del corpo di Aldo Moro è andata anche una delegazione del Pd, con la presidente dell’Assemblea nazionale Rosy Bindi, dal senatore Pierluigi Castagnetti e da Stefano Fassina, responsabile Economia della segreteria del partito.
Lo Stato italiano ha deciso che questa giornata fosse anche la giornata della memoria delle vittime del terrorismo.
Per un crudele scherzo del destino pur senza averla mai dichiarata tale è diventata anche una giornata di ricordo delle vittime della mafia, perché nelle stesse ore nello stesso giorno di 32 anni fa veniva ucciso Peppino Impastato, che con Radio Out, combatteva la mafia con le parole della denuncia e le parole dello sberleffo.
E oggi nella sua Cinisi c'è ancora una casa della memoria, che consente a tutti di non dimenticarlo, anche quando l'eco dei 100 passi del film a lui dedicato si sarà spento all'ennesima replica, purtroppo a notte fonda.
venerdì 7 maggio 2010
PIAZZALE CHE GUEVARA
Sono ormai parecchi mesi che il nostro Colle ci concede una vista hollywoodiana.Credo che tutti abbiano notato lo splendido insieme, roba che neanche i migliori architetti del mondo sarebbero capaci di pensare, che oscura e impoverisce il panorama, splendido, del mare e delle isole.
Il modo con cui quella specie di camper blu, sul cui sfondo si insinua acremente un telo per le olive, si disinserisce col paesaggio è davvero mostruoso, una rottura evidentissima...Concludo la parentesi "artistica" e passo alla parte pratica della questione:possibile che quel "coso" debba rimanere lì?Indecoroso..
Le condizioni del piazzale Che Guevara sono davvero pietose.Mi metto spesso nei panni del turista e la cosa non fa che scoraggiarmi dal venire a Lenola quando vi getto l'occhio( un'azione che non dovrebbe essere difficile per chiunque passeggia sul Colle).
Possibile che per una decina di voti si possa concedere un parcheggio per u
Quest'estate, in occasione delle 24ore di sport, chiedemmo al Comune con un largo anticipo di spostarci momentaneamente quella baracca blu, in modo tale da riuscire a ripassare con un po' di vernice le linee del campetto:non si vide nessuno, nonostante la mattina stessa chiamammo telefonicamente i diretti interess
Per non parlare delle lamiere: un vero cazzotto alla vista, con residui di manifesti elettorali stratificati e con divieti di sosta abusivi fatti con lo spray.
A nessuno viene in mente di sfruttare l'area parcheggio con delle linee blu a questo punto? A Sperlonga il parcheggio per un'ora costa 1,50 €,non dico che dovremmo adeguarci a questa esorbitante tariffa, ma in proporzione all'offerta "turistica", 50 cent a ora non sarebbero un reato.
Continuo ricordandovi che praticamente ogni giorno troviamo bambini che qui giocano a calcetto: guardate quanta è la distanza tra la linea laterale e le lamiere e considerate che lo spazio è riempito da pezzi di vetro,preservativi usati,lattine ecc..:una vera e propria trappola.
Continuia