« Spesso abbiamo stampato la parola Democrazia. Eppure non mi stancherò di ripetere che è una parola il cui senso reale è ancora dormiente, non è ancora stato risvegliato, nonostante la risonanza delle molte furiose tempeste da cui sono provenute le sue sillabe, da penne o lingue. È una grande parola, la cui storia, suppongo, non è ancora stata scritta, perché quella storia deve ancora essere messa in atto. (Walt Whitman, Prospettive democratiche)
mercoledì 19 maggio 2010
Verso l'Assemblea PD
“Prepariamo giorni migliori per l'Italia” sarà lo slogan dell’ Assemblea nazionale di venerdì e sabato prossimi e la frase che racchiude il senso di Pd Open, l’insieme di iniziative del Partito Democratico per costruire il programma. Un percorso di confronto e dibattito con la mobilitazione dei circoli, dei forum e di tutti gli eletti del Pd che si concluderà entro la fine dell'anno con la realizzazione del programma di alternativa di governo basato su dieci parole.
Nel presentare Pd Open e le prime parole, Enrico Letta, vice segretario dei democratici si è voluto soffermare sul tema della motivazione etica che sostiene il progetto: “nelle favole, la morale arriva alla fine, in politica all'inizio”. Questa motivazione etica si realizza innanzi tutto con la riduzione dei costi della politica.
Letta ha voluto ricordare come la proposta del ministro Calderoli di tagliare del 5% lo stipendio dei parlamentari e dei ministri va considerata come una vera provocazione. Potrebbe essere un punto di partenza considerando che nella scorsa legislatura, il governo Prodi aveva già realizzato un taglio del 30% dello stipendio dei ministri. “Partendo dal presupposto dell'autonomia delle Camere, serve maggiore trasparenza. Ad esempio attraverso la certificazione dell'azione dei parlamentari e la retribuzione degli assistenti perché tutti i soldi che non hanno tale certificazione vanno restituiti all'erario”.
“Con Pd Open – ha continuato la Bindi – il Pd realizzerà un programma per l'alternativa che prende corpo nel nostro Paese”. Il Pd si assume la responsabilità di dare risposte concrete alle necessità dell'Italia.
“Con la modifica del suo Statuto – ha aggiunto Maurizio Migliavacca, coordinatore della Segreteria – proposta all'unanimità dal Comitato incaricato, il Pd sarà un partito più vicino agli iscritti, agli elettori e ai cittadini”. Dall'assemblea nazionale verranno approvate misure a tutela della moralità pubblica e della buona politica attraverso un'anagrafe degli eletti; dichiarati incompatibili i doppi incarichi; devoluto il 50% delle risorse finanziarie al territorio.
Istituzioni. Da ciò che è Stato a ciò che sarà. In linea con le scelte fatte dai padri fondatori della Repubblica, il Pd propone la sua impronta riformista: istituzioni più snelle ma nello stesso tempo più efficaci.
Università e ricerca. Ultimo appello. Il mondo del Sapere sta vivendo una situazione critica. La causa principale sta nella pessima politica del governo fatta di tagli indiscriminati pari a un miliardo di euro per i prossimi tre anni. Il Pd si schiera con fermezza e convinzione dalla parte dei ricercatori, vittime di questa politica superficiale e sbagliata.
Lavoro. Il futuro dei giovani è un presente: io lavoro. Il lavoro è il vero dramma per i giovani. La disoccupazione o la precarietà segnano difficoltà profonde e deprimenti. Sono necessarie riforme e nuovi strumenti a tutela del lavoro e dell'occupazione. Primo punto: gli ammortizzatori sociali.
Green Economy. In italiano: un affare pulito. L'obiettivo del Pd è quello che il tema ambientale e le politiche della green economy siano un vero e proprio affare ovvero che corrispondano ad un punto in più del Pil. Valorizzando innanzi tutto il sud del Paese.
Giustizia. Sulla bilancia della giustizia dobbiamo avere tutti lo stesso peso. La riforma della Giustizia è un obiettivo fondamentale solo se vengano garantiti tre principi cardine: efficienza, tempi certi e uguaglianza per tutti davanti alla legge.
Europa. La nostra Europa è federale, la nostra Italia è unità. In questi momenti difficili per l'Europa e l'Euro occorre rilanciare con maggiore forza la proposta federale. È necessaria un'Europa unita sia economicamente, sia politicamente.
Entro l'anno, con la stesura delle dieci parole del programma del Pd, ci saranno 10 iniziative in altrettanti luoghi simbolici dell'unità dell'Italia. Bologna, Genova, Milano, Napoli e Torino saranno le tappe in 5 grandi città.
Pd Open sarà un impegno corale, segno profondo di coinvolgimento di tutto il partito senza alcuna logica nominalistica. Pd Open sarà il cambio di passo.
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Il PD va verso l’assemblea, PD OPEN, Enrico Letta ci ha ripensato, la soluzione non è più rendere l’immagine del partito più sexy, bisogna contenere il costi della politica, poi conclude con una morale tutta sua, diciamo delirante: “nelle favole, la morale arriva alla fine, in politica all'inizio” cosa significa non è dato sapere. (ma questo prima di parlare lo accende il cervello? Pensa a ciò che dice?)
RispondiEliminaDice la Bindi: “Il Pd si assume la responsabilità di dare risposte concrete alle necessità dell'Italia” io alla Bindi voglio un bene dell’anima ma questo lo dicono tutti dov’è la novità?
Migliavacca va sul “concreto”: “il Pd sarà un partito più vicino agli iscritti, agli elettori e ai cittadini” infatti tra le sue intenzioni c’è quella di eliminare le primarie nello statuto.
Sarà un programma in dieci punti, tali e quali a quelli di Di Pietro, ne uno in più ne uno in meno,
http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/iosostengo/11punti.php siamo scarsi anche in fantasia.
NESSUNA PAROLA SUI PROBLEMI ETICI, QUELLI CHE IGNAZIO MARINO PORTA NEL CUORE, SULLE MISSIONI MILITARI ALL’ESTERO, SULLA LOTTA ALL’EVASIONE, SOLO TATTICA E DEMAGOGIA UTILE SOLO PER GALLEGGIARE.
PD OPEN io direi PD CLOSED
P.s Anche voi ragazzi, ma queste negligenze debbo farvele notare io? Mai letto un tante banalità in dieci punti, ma chi lo ha scritto questo articolo paperino?
L'ignorante Antonio di Pietro vota con la destra l'ennesima porcata.
RispondiEliminaIl Federalismo demaniale che il governo sta varando in realtà apre la strada alla privatizzazione dei beni pubblici, dalle spiagge in avanti. Si tratta di una misura molto negativa ed e' gravissima la posizione dell'Italia dei Valori che regge il moccolo al governo su questo tema. Sul Federalismo si sta facendo una enorme opera di mistificazione perche' viene presentata come il toccasana di tutte le questioni mentre significa semplicemente un taglio della spesa sociale e un aumento delle privatizzazioni. L'esatto contrario di cosa servirebbe per uscire dalla crisi e l'esatto opposto all'obiettivo della campagna referendaria per l'acqua pubblica".
L'annuncio del 'si'' al 'Federalismo demaniale' da parte del leader dell'Idv Antonio Di Pietro e' semplicemente vergognosa" per il quale "sono inaudite sciocchezze quelle dette da Di Pietro, per cui siccome i beni del Demanio rendono poco allora meglio venderli". Ancora, "non viene in mente a Di Pietro che invece di regalare il patrimonio di Stato ai poteri forti si poteva fare una riforma per far pagare i giusti canoni per le concessioni demaniali e le sorgenti idriche?".Quello che non deve e non puo' sfuggire agli italiani e di cui Di Pietro e' consapevole, e' che grazie al federalismo demaniale i beni che verranno venduti otterranno (contestualmente alla delibera di alienazione, secondo quanto previsto dal federalismo demaniale) la variante urbanistica". Per cui "i terreni agricoli (circa 1 milione di ettari) saranno venduti a prezzo agricolo e poi si potrà cementificare - i conti correnti dei grandi costruttori saranno centuplicati da un'incredibile speculazione economica mentre assisteremo alla cementificazione di decine di migliaia di ettari agricoli". Il Federalismo demaniale "non e' nient'altro che una mega svendita dei beni di stato consentendo una speculazione senza precedenti".
Di Pietro, Di Pietro...ahahahahah
Al cosiddetto federalismo demaniale, che ieri ha ricevuto il via libera della commissione bicamerale, si è aggiunto con entusiasmo Idv , favorevole da sempre al decentramento dei poteri e alle autonomie locali, un voto quasi bipartisan, dicono gli osservatori esperti, VISTO CHE IL PD NON HA VOTATO CONTRO MA SI E’ ASTENUTO tipico di chi non riesce ancora a trovare il proprio equilibrio interno.
RispondiEliminaGli unici a dire «no» sono stati i centristi: quelli dell'Udc guidati da Pierferdinando Casini, ma questo è un altro discorso………………….
Ciao write26
P.s. Xbass, per favore, prendi le distanze, non credo proprio che tu possa condividere tanta ignoranza.